Proprietà dei soldi nel conto corrente cointestato tra coniugi: i chiarimenti della Cassazione

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Proprietà dei soldi nel conto corrente cointestato tra coniugi

In una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha fornito una chiara interpretazione sulla proprietà dei fondi nei conti correnti cointestati tra coniugi.

La massima siccome i soldi nel conto corrente cointestato non si presumono di entrambi i coniugi per metà ma sono di chi li versa, uno non può prenderne di più di quanti ne abbia messi (Cass. 3 aprile 2023, n. 9197) evidenzia l’importanza di stabilire con precisione la titolarità dei fondi depositati.

Questa interpretazione ha implicazioni significative per la gestione finanziaria dei conti congiunti e per la tutela dei diritti patrimoniali dei coniugi.

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Proprietà dei fondi nei conti correnti cointestati

La sentenza della Cassazione chiarisce che i fondi depositati in un conto corrente cointestato non si presumono automaticamente di proprietà comune dei coniugi al 50%. Al contrario, la proprietà dei fondi è attribuita a chi li versa.

Questa decisione si basa sul principio che il versamento di denaro su un conto corrente cointestato non implica una donazione o un trasferimento di proprietà al coniuge cointestatario.

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Implicazioni pratiche

Questo chiarimento ha diverse implicazioni pratiche. In primo luogo, i coniugi devono essere consapevoli che la cointestazione di un conto corrente non garantisce una divisione equa dei fondi in caso di separazione o divorzio. È essenziale mantenere una chiara documentazione dei depositi effettuati da ciascun coniuge per evitare dispute legali future.

Inoltre, la sentenza può influenzare la gestione dei conti correnti cointestati, poiché i coniugi potrebbero preferire mantenere conti separati per evitare complicazioni legali. La chiarezza sulla proprietà dei fondi può anche prevenire abusi finanziari, garantendo che un coniuge non possa prelevare più denaro di quanto abbia effettivamente contribuito.

Tutele legali e consigli pratici

Per proteggere i propri interessi finanziari, è consigliabile che i coniugi stipulino accordi chiari riguardo alla gestione dei conti correnti cointestati. Questi accordi possono includere specifiche sulle modalità di deposito e prelievo dei fondi, nonché sulle conseguenze in caso di separazione. Consultare un avvocato specializzato in diritto di famiglia può fornire ulteriori garanzie e chiarimenti legali.

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Conclusione

La sentenza della Cassazione del 3 aprile 2023, n. 9197, offre un’importante chiarificazione sulla proprietà dei fondi nei conti correnti cointestati, stabilendo che i fondi appartengono a chi li versa. Questa interpretazione richiede una gestione attenta e documentata dei depositi e delle transazioni, e suggerisce la necessità di accordi preventivi tra i coniugi per evitare controversie legali future. Per una gestione finanziaria consapevole e tutelata, è fondamentale considerare le implicazioni legali dei conti cointestati e adottare misure adeguate per proteggere i propri diritti patrimoniali.

Tutelare i propri diritti

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Per evitare dispute legali è sempre una buona regola rivolgersi a un professionista per un parere legale.  E’ possibile anzitutto fermare la decadenza e la prescrizione dei propri diritti con una formale diffida ad adempiere.

Se ciò non fosse sufficiente o qualora nascessero delle controversie è sempre possibile tutelare i propri diritti facendo ricorso alla mediazione civile. Una procedura obbligatoria che permette di raggiungere un accordo stragiudiziale che ha il valore della sentenza del tribunale.

Se l’accordo fallisse sarà poi sempre possibile avviare un giudizio ordinario.

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