Separazione e divorzio senza andare in tribunale?

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E’ possibile la separazione e divorzio senza andare in tribunale?

Separazione e divorzio, anche per gli psicologi, sono tra gli eventi più traumatici della vita. La prima più del secondo perché in Italia, salve eccezioni particolari, il divorzio deve essere preceduto dalla separazione, che dunque costituisce il primo passo ufficiale della rottura del matrimonio.

In proposito occorre sfatare alcune false credenze: anzitutto non si possono rifiutare al coniuge né la separazione né il divorzio. La differenza consiste solo in un procedimento consensuale, più rapido e senza costi eccessivi, anziché in una lite spesso traumatica per i coniugi e per i figli.

Una causa  si trascina per anni, ha costi molti elevati e costituisce alla fine uno sfogo per rabbie represse più che una necessità reale. Solo per le unioni civili tra persone dello stesso sesso non è prevista invece la separazione: si può procedere direttamente allo scioglimento dell’unione civile.

Inoltre solo con il divorzio non si è più coniugi; quindi se uno dei due muore durante la separazione, l’altro eredita la quota che la legge gli riserva.

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La separazione o il divorzio con negoziazione assistita

Separazione e divorzio, fino a pochi anni fa, potevano essere pronunciati solo dal tribunale. Oggi la legge consente di evitare sia le attese, che alle volte sono di 7-8 mesi di distanza dalla richiesta, sia il giorno dell’udienza.

Anche l’udienza è spesso traumatica,  spesso si attende il proprio turno fuori della porta del giudice in mezzo ad altre coppie che aspettano a propria volta di entrare, in un clima certamente non sereno.

Se invece i coniugi si mettono d’accordo su tutte le conseguenze che la separazione comporta sia in termini economici che di  frequentazione dei figli, è possibile separarsi o divorziare con l’assistenza di un avvocato per parte, redigendo un apposito accordo nello studio dei legali. Al momento non si accetta ovunque che ne basti un solo avvocato per entrambi.

In questa ipotesi gli avvocati, oltre a suggerire ai coniugi le soluzioni opportune, controlleranno che l’accordo dei coniugi sia rispettoso delle norme imperative di legge.

Quando l’accordo è firmato, gli avvocati lo depositeranno in procura della repubblica per il visto del pubblico ministero. Appena apposto il visto, l’accordo viene depositato dai legali presso l’ufficio di stato civile del comune dov’è stato trascritto il matrimonio, Da quel momento la separazione o il divorzio diventano subito efficaci.

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Cosa non si può fare con l’accordo di negoziazione?

La legge ha un solo limite: gli avvocati non possono autenticare le firme delle parti nel caso in cui decidano di trasferire beni immobili come ad es. la casa coniugale. Il trasferimento è perfettamente valido se fatto in quell’accordo, ma non può essere trascritto nei registri: è un limite incomprensibile che la legge non ha superato. Qui il rimedio può essere semplicemente quello di prevedere che i coniugi ripetano il trasferimento avanti al notaio.

Quando la separazione è consensuale, il divorzio può essere fatto a sei mesi di distanza e quindi dopo sei mesi da quando l’accordo è stato depositato in comune o da quando si è comparsi davanti al tribunale nel caso di separazione consensuale.

Se la separazione è invece giudiziale, cioè litigiosa, occorre attendere un anno da quando la pronuncia sulla separazione è stata emessa ed è diventata definitiva e qui alle volte passano anni.

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Tutelare i propri diritti

Lo studio Ticozzi Sicchiero & Partners offre la propria assistenza anche in materia di famiglia e di rapporti tra i coniugi.

Per evitare dispute legali è sempre una buona regola rivolgersi a un professionista per un parere legale.

Se ciò non fosse sufficiente o qualora nascessero delle controversie è sempre possibile tutelare i propri diritti facendo ricorso alla negoziazione assistita tra avvocati in materia di famiglia. Una procedura obbligatoria che permette di raggiungere un accordo stragiudiziale che ha il valore della sentenza del tribunale.

Se l’accordo fallisse sarà poi sempre possibile avviare un giudizio ordinario.

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