Guida pratica al testamento olografo: tutto ciò che è importante sapere

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Utilità della guida pratica al testamento olografo

Una guida pratica al testamento olografo risulta estremamente utile per diverse ragioni. Innanzitutto, il testamento olografo è una delle forme più semplici e accessibili di disposizione testamentaria, poiché richiede solo la scrittura, la data e la firma del testatore.

Tuttavia, la semplicità formale nasconde numerose insidie giuridiche: errori nella formulazione delle disposizioni, mancanza di chiarezza nelle volontà espresse o l’assenza di requisiti essenziali possono compromettere la validità del testamento, esponendolo a possibili impugnazioni o invalidazioni.

Una guida pratica al testamento olografo offre dunque un supporto fondamentale, chiarendo i requisiti legali, fornendo esempi concreti e consigli pratici per evitare errori comuni, garantendo così che le ultime volontà del testatore vengano rispettate e che il processo successorio si svolga senza intoppi.

Testamento olografo: che cosa significa?

Come tutti sanno, il testamento è quell’atto con cui in vita si destinano i propri beni per dopo la morte. Il testatore (chi scrive il testamento) però non è completamente libero di stabilire a chi e come attribuire i beni che ha posseduto in vita.

Infatti, a seconda che siano ancora in vita il proprio coniuge, i propri figli o nipoti (i cosiddetti “discendenti”) o, può succedere, i genitori (ma solo se non ci siano coniuge e figli) hanno tutti diritto di ricevere una parte del nostro patrimonio.

Il resto del patrimonio è invece libero da vincoli e il testatore può liberamente scegliere come attribuirli.
A chi spetta la legittima può impugnare il testamento olografo

Chi scrive testamento, come appena detto, deve obbligatoriamente attribuire al coniuge e ai figli, o se questi non ci fossero, ai genitori eventualmente sopravvissuti una parte della propria eredità. Questa parte è chiamata dalla legge “riserva” o “legittima” e permette a questi soggetti di agire in giudizio contro chi ha ricevuto di più causandogli una perdita di quanto gli spettava in realtà.

Leggi anche: Lascito testamentario come si scrive un testamento olografo (art. 587 c.c.)

Quando il testamento olografo è nullo?

Le norme che riguardano il testamento olografo hanno ormai almeno 150 anni di vita anche se il legislatore le ha modificate nel tempo cercando di regolare in modo più ordinato la materia e di impedire che con vari sotterfugi si possa violare la legge.

Ad es. è inutile che si cerchi di dare i propri beni a chi si preferisce in vita con delle donazioni perché per calcolare la “legittima” si contano anche le varie donazioni che sono state fatte in vita: è come se si azzerassero tutte le donazioni e si contassero i beni da capo.

Tra i motivi di nullità rientra quindi l’aver “lasciato” ai parenti cosiddetti legittimi una quota di eredità inferiore a quella che gli spetta per legge.

Leggi anche questo articolo sulle quote spettanti agli eredi legittimi: Quote di eredità: modalità di calcolo, tabella, diritti e limiti

Come si fa un testamento olografo?

Il testamento olografo può essere scritto anche davanti a un notaio che si prenderà cura del redigerlo seguendo le formalità imposte dalla legge e interpretando le volontà espresse dal testatore.

Il singolo cittadino può però anche redigere personalmente il testamento, ma deve essere scritto interamente di suo pugno (non si può perciò usare il computer). Infine deve firmarlo e datarlo: è questo propriamente il testamento olografo.

Chi conserva il testamento olografo? Il testamento scritto di proprio pugno dal testatore deve essere accuratamente conservato in un luogo dove solo una persona di fiducia potrà recuperarlo per poterlo consegnare al notaio al fine di farlo pubblicare.

“Pubblicare” il testamento significa consegnarlo al notaio per permettergli di aprire la procedura di apertura della successione, che rimane suo esclusivo compito.

Leggi anche: Testamento: alterazione del testo, conseguenze?

Come si può modificare un testamento olografo?

Il testamento è sempre modificabile da parte del testatore. Il testatore ha il potere di modificare o anche revocare (cioè annullare) il proprio testamento.

Ciò che più è importante quando si va a modificare il testamento è che la volontà di chi scrive risulti sempre chiara e comprensibile perché spesso succede che le persone scrivano più testamenti rendendo difficile agli eredi comprendere cosa sia rimasto da dividere e cosa no se, ad es., nell’ultimo testamento non viene espressamente indicata una revoca di quelli precedenti.

Succede così che più testamenti possono essere validi allo stesso tempo e si deve perciò ricostruire la volontà del testatore considerando tutte le disposizioni presenti.

Leggi anche: Cosa è il testamento biologico?

Come agire per tutelare i propri diritti a fronte di una delibera nulla o annullabile?

Scrivere un testamento e lasciare parte del proprio patrimonio ai propri eredi per quanto banale sembri non è mai una cosa facile. Lo dimostra tutte le cause successorie che sono in corso in Italia e che continuano a nascere ogni giorno.

Scrivere bene il proprio testamento elimina molte incertezze e permette di evitare ai propri eredi di finire in una causa legale togliendogli ogni motivo di impugnazione del testamento.

Se poi il testamento viene impugnato potrebbe anche essere annullato perdendo così ogni effetto che il defunto avrebbe voluto realizzare.

Per questi motivi è molto utile farsi assistere da un legale anche nella redazione del testamento facendosi indicare gli aspetti più utili da sottolineare e come scriverlo materialmente.

Ricordiamo infatti che il legale ha il dovere di mantenere il segreto professionale con il cliente, quindi nulla verrà detto prima del momento opportuno.

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