Cosa sono gli interessi? Le differenze tra interessi legali, di mora e l’usura

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Le differenze tra interessi legali: di legge, di mora e l’usura

Gli interessi sono il denaro che il creditore ha diritto di ricevere in più per aver prestato del capitale e si aggiungono a questo capitale che già gli spetta.

Gli interessi infatti cominciano a calcolarsi dal momento in cui il debito scade, salvo che le parti non si siano accordate diversamente. Quindi se il debitore non paga subito il proprio debito gli interessi cominciano a calcolarsi -dice il codice civile- “giorno per giorno fino al pagamento”.

Ma per “interessi legali” intendiamo diverse tipologie di interessi che si possono applicare, vediamo le differenze tra interessi legali, di mora e l’usura.

Un esempio di accordo diverso è quello del mutuo: quando si ottiene del denaro con un mutuo bisogna restituirlo secondo le scadenze accordate (di solito a rate, ma non è obbligatorio e può essere indicata una data fissa) e si aggiungono gli interessi concordati.

Se il debitore intende pagare solo parzialmente un proprio debito già scaduto non può scegliere se pagare prima il capitale e poi gli interessi. Infatti se avesse questa scelta potrebbe pregiudicare il diritto del creditore a ottenere il pagamento dei nuovi interessi che si calcolano sulla parte di debito non ancora pagato.

La regola generale è che sugli interessi scaduti non si pagano altri interessi (cd. divieto di anatocismo), si dice che non si “capitalizzano”. L’unica eccezione si ha per i mutui bancari che seguono regole specifiche diverse da quelle del codice civile.

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Calcolo degli interessi e usura?

Secondo il codice civile le persone sono libere di accordarsi come vogliono sul calcolo degli interessi: perciò sono chiamati “interessi convenzionali”.

Il codice vieta però che vengano fissate delle percentuali troppo alte di interessi. Infatti se vengono superate determinate soglie stabilite di anno in anno dal Ministero dell’Economia, si commette il reato di usura.

Superando questo limite massimo gli interessi diventano usurari e si commette un reato. Le conseguenze sono che, dal punto di vista penale, si sarà indagati per la commissione del reato, invece, dal punto di vista civile, il creditore non potrà più ottenere gli interessi e il debitore dovrà pagargli solo il denaro del “capitale” (art. 1815 cod. civ.).

Non è invece possibile che si commetta il reato di usura “sopravvenuta”. Cioè non è possibile che gli interessi che non superano la soglia del Ministero subito ma non possono diventare poi interessi usurari.

Una legge specifica prevede che per definire se gli interessi sono usurari bisogna valutare se superano la soglia al giorno in cui ci si accorda. Qualsiasi variazione successiva non conta, lo conferma anche la Cassazione che ha messo un punto a queste polemiche.

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E se le parti non si accordano sul quantum degli interessi? Gli interessi legali

Se non ci si accorda espressamente sulla misura degli interessi da pagare, o perché non si vuole o perché ci si dimentica, la misura degli interessi è stabilita dal codice civile e cambia di anno in anno (art. 1284 c.c.): sono gli interessi legali.

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Cosa sono gli interessi di mora

Gli interessi di mora sono quegli interessi dovuti perché il debitore ritarda nel pagare il proprio debito e sono disciplinati in modo identico: possono essere “convenzionali” o “legali”.

Nei rapporti tra imprese

Quando le parti sono due (o più) imprese -di qualsiasi tipo, anche quelle piccolissime- si applicano regole diverse.

Tra imprese infatti la misura degli interessi si alza notevolmente e sono stabiliti in misura dell’8% annuo oltre al tasso legale.

Questa disciplina (contenuta nel d. lgs. n. 231/2002) è stata integrata nel codice civile che la richiama interamente anche per i debiti tra soggetti “privati” quando c’è una domanda giudiziale (art. 1284 c.c.).

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Come agire per tutelare i propri diritti agli interessi?

E’ un diritto chiedere gli interessi sul capitale prestato perché stabilito dalla legge.

Per chiedere gli interessi si potrà fare una diffida formale al debitore. Successivamente avviare una mediazione civile che ha dei costi ridotti per poter tentare di raggiungere un accordo stragiudiziale. Questa è fondamentale perché svolge l’importante funzione di interrompere il decorso dei termini di decadenza dell’impugnazione della delibera salvando i diritti della persona.

Inoltre, questa procedura permette di raggiungere un accordo che ha lo stesso valore di una sentenza del tribunale.

Se questo accordo non fosse però possibile o le altre parti non volessero partecipare alla mediazione questa sarà comunque utile per il successivo giudizio civile in quanto il comportamento viene valutato al fine di condannare al pagamento delle spese di giudizio.

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